GATAL - Gruppo Attività Teatrali amatoriali Lombardia



Mons. Lorenzo Longoni
  • Mons. Lorenzo Longoni

    • Cari amici,
      desidero ricordare con voi una figura indimenticabile per il Gatal, del quale è stato il fondatore, che ci ha lasciato 24 anni fa, il 21 maggio 1996, mons. Lorenzo Longoni.
      Il tumore che l’aveva colpito due anni prima aveva portato a termine il suo inevitabile percorso.

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    • Molti di voi lo hanno conosciuto, apprezzandone le doti di educatore impareggiabile.
      Un meraviglioso sacerdote che diresse la FOM (Fondazione Oratori Milanesi) per 27 anni, istituendo, nel maggio del 1968 il Comitato Teatro, con l’intento di coordinare l’attività filodrammatica di ispirazione cristiana e rilanciarla con nuove energie e precisi propositi educativi e culturali.
      Per don Lorenzo il teatro era una strada che percorreva con l’animo del poeta, dell’umorista e soprattutto dell’educatore.
      Tutto ciò che faceva era importante, in particolare il teatro per il quale nutriva un amore e una passione viscerale, perchè lo considerava un fondamentale strumento di educazione e di cultura permanente, soprattutto nei confronti dei giovani.
      Conosceva a fondo fare teatro: salire sul palcoscenico, provare per mesi il testo nell’addestramento alla disciplina, alla memoria e alla convivenza con i compagni di scena, il vero cammino educativo del teatro. Sua la decisione di formare un gruppo di persone che seguisse la multiforme attività teatrale nelle parrocchie e non, mediante lo studio costante, le visite alle compagnie, la stampa di testi inediti e della Rivista Teatro e ancora i concorsi, la frequentazione nei teatri, i convegni e le giornate di riflessione e di preghiera. Fu così che dette origine, come citato, al Comitato Teatro e successivamente, nell’autunno del 2002, al Gatal, con la collaborazione assidua e appassionata di Roberto Zago, che poi ne proseguì l’opera.
      Sapeva raggiungere sempre il cuore dei problemi e risolverli ed era dotato di una fermezza d’azione che lo portava a lavorare senza limiti. La generosità era il distintivo del suo comportamento.
      Oggi ne seguiamo tracce e obiettivi: per niente superati, piuttosto da approfondire maggiormente e da ampliare.
      Non è solo un ricordo, ma una presenza che ci ispira, preziosa per tutti noi che viviamo il teatro.
      È stato una lungimirante guida per molti, un maestro sapiente che con tanta dedizione ha voluto elevare il quoziente culturale degli amici di teatro.
      Per noi filodrammatici, anche un padre indimenticabile del quale, con orgoglio e umiltà, vogliamo esserne gli eredi.
      Ciò che più conta nella vita è se abbiamo donato qualcosa di noi stessi, era il suo concetto guida.
      Facciamo tesoro degli insegnamenti di chi ci ha preceduto, per vivere meglio il presente e preparare il futuro.
      Con don Lorenzo vorrei ricordare anche l’amico Roberto Zago, anima e memoria storica del teatro amatoriale ambrosiano, perché senza queste due figure non avremmo avuto il Gatal.

      Con affetto.
      michele faracci

  • Vedere il Volto di Colui che amo

    • Sorella morte, quando tu verrai
      non so. Ma spero
      che sia giorno di festa.
      T'amo sorella: quando tu verrai
      col dolce segno di Colui che primo
      volendoti cambiò la falce in chiave,
      sarà giorno di gioia.
      Vieni, sorella, se la dura vita
      di questo esilio tu tramuti in gaudio.
      Vieni, sorella, se per te io posso
      vedere il volto di Colui che amo.
      Vieni...
      Oggi sereno terso era il bel cielo
      e caldo e luce diffondeva il sole.
      Brillano ancora tremule le stelle
      nel cielo buio per la notte fonda:
      penso che il giorno in cui a me verrai,
      buona sorella,
      sarà una grande
      festa di sole,
      sarà una grande
      gioia di stelle.

      mons. Lorenzo Longoni