• SANT'AQUILIN PATRON DI FACCHIN

    Quand de Milan van in ciel i facchin,

    se trouven tutti davanti a ona gran porta,

    diventen ross per i soo scarp strasciàa,

    ma gh'è on quai d'un che ghe derva la porta.

    El gh'ha una lampada stretta in la man,

    che la lusiss per l'oli del sudor

    el gh'ha i oeucc ciar comm i fioeu de Milan,

    e el sò nomm l'è sant'Aquilin...

    Quand de Milan van in ciel i facchin,

    i a fà andà denter semper l'Aquilin.

    El gh'ha i oeucc ciar comm i fioeu de Milan,

    el ghe tira via i pes che gh'han in man

    el ghe dis: "Chì, fiolett, arent de mì,

    l'è tutt voster quel sit che vedii chi:

    senza i voster dolor, i pes e i affann

    s'em tutti uguai, arent a nost Signor,

    ma vialter sii i mè fioeu de Milan!".

  • SANT'AQUILINO PATRONO DEI FACCHINI

    Quando da Milano i facchini vanno in cielo,

    si trovano tutti davanti a una grande porta,

    e diventano rossi per le loro scarpe stracciate,

    ma vi è qualcuno che apre loro la porta.

    Egli ha una lampada stretta in una mano,

    e questa risplende per l'olio del loro sudore

    ha gli occhi chiari come i ragazzi di Milano,

    il suo nome è sant'Aquilino...

    Quando da Milano i facchini vanno in cielo

    l'Aquilino sempre li fa andare dentro.

    Ha gli occhgi chiari come i ragazzi di Milano,

    e tira via loro i pesi che hanno nelle mani 

    e gli dice: "Qua, ragazzi, vicino a me,

    è tutto vostro questo posto che vedete:

    senza i vostri dolori, i pesi e gli affanni

    siamo tutti uguali, vicino a nostro Signore,

    ma voi tutti siete i miei ragazzi di Milano! ".

  • Mons.Carlo Calori ci raccontò una storia dedicata a quella particolare categoria di lavoratori umili e spesso dimenticati, ma comunque tipici di Milano (e non soltanto) e presenti soprattutto nelle stazioni o là dove si caricano o scaricano merci: i facchini.

    La storia agiografica ci insegna che a Milano venne trucidato, mentre si recava a venerare le reliquie di Sant'Ambrogio, Aquilino, martire e santo, il cui corpo è onorato nell'insigne Basilica di San Lorenzo. Aquilino è il patrono dei facchini per la vicenda che sto per dire. 

    Aquilino fu martirizzato dai teppisti dell'epoca e gettato in una roggia. I facchini, che si alzano sempre presto, ne videro il corpo affiorare nelle acque e si diedero da fare per ricuperarlo: tuffatisi in acqua lo riportarono all'asciutto dapprima e poi in San Lorenzo, perchè venisse ricomposto. Quando Aquilino venne beatificato, i facchini pretesero dal parroco di San Lorenzo il privilegio di poter portare a spalla in processione l'urna del santo che hanno eletto a loro protettore. Ogni anno poi, alla sua festa, che si celebra il 29 gennaio, i facchini portano in San Lorenzo un'otre di olio per alimentare la lampada votiva che arde davanti al santo. Su una guglia del Duomo c'è una statua dedicata al santo che intercede per i facchini e ne presenta al buon Dio le fatiche e i pesi.