CANTICO DEI CANTICI
Ecco un poemetto colmo di luce, di colori, di aromi, di passione, posto sullo sfondo di una primavera appena sbocciata. Sono soltanto 1.250 parole ebraiche, intitolate con un'espressione superlativa, Shir hashshirim, "Cantico dei Cantici", cioè il "Cantico" per eccellenza, il Cantico sublime e perfetto.
Al centro della scena sono due innamorati, Lei e Lui, che intessono un dialogo curiosamente diretto dalla donna, che occupa una posizione di primato, nonostante la società maschilista dell'antico Vicino Oriente. Gli otto capitoli sono costellati di simboli affascinanti e si svolgono secondo una serie libera di quadri, ma con una profonda unitarietà di sentimenti e di temi. In realtà, in quest'opera poetica in cui Dio parla il linguaggio degli innamorati, il punto di partenza è terrestre e umano, è l'amore di una coppia giovane e felice che incarna l'eterno sbocciare dell'amore tra ogni Adamo e ogni Eva, secondo il racconto del capitolo 2 della Genesi. Ma questo amore puro e concreto è la rappresentazione di ogni amore, rimanda di sua natura all'amore supremo tra Dio e la sua creatura.