• CANTICO DEI CANTICI

    Ecco un poemetto colmo di luce, di colori, di aromi, di passione, posto sullo sfondo di una primavera appena sbocciata.  Sono soltanto 1.250 parole ebraiche, intitolate con un'espressione superlativa, Shir hashshirim, "Cantico dei Cantici", cioè il "Cantico" per eccellenza, il Cantico sublime e perfetto.

    Al centro della scena sono due innamorati, Lei e Lui, che intessono un dialogo curiosamente diretto dalla donna, che occupa una posizione di primato, nonostante la società maschilista dell'antico Vicino Oriente. Gli otto capitoli sono costellati di simboli affascinanti e si svolgono secondo una serie libera di quadri, ma con una profonda unitarietà di sentimenti e di temi.     In realtà, in quest'opera poetica in cui Dio parla il linguaggio degli innamorati, il punto di partenza è terrestre e umano, è l'amore di una coppia giovane e felice che incarna l'eterno sbocciare dell'amore tra ogni Adamo e ogni Eva, secondo il racconto del capitolo 2 della Genesi. Ma questo amore puro e concreto è la rappresentazione di ogni amore, rimanda di sua natura all'amore supremo tra Dio e la sua creatura.

  • CANTICO DEI CANTICI

    Cantico dei Cantici, che è di Salomone.

    Lei

    Baciami con i baci della tua bocca:

    le tue carezze sono migliori del vino.

    I tuoi profumi sono soavi a respirare,

    aroma che si effonde è il tuo nome:

    per questo ti amano le fanciulle.

    Attirami a te, corriamo!

    Fammi entrare, o re, nelle tue stanze:

    esulteremo e gioiremo per amore tuo,

    celebreremo i tuoi amori più che il vino.

    Com'è bello amarti!

    Io sono bruna ma graziosa,

    figlie di Gerusalemme,

    come le tende di Kedar,

    come le cortine di Salma.

    Non fissatevi sulla mia pelle resa scura:

    è il sole che mi ha abbronzata.

    I figli di mia madre si sono adirati con me:

    mi hanno messo a guardia delle vigne,

    ma la mia vigna, la mia, non ho custodito.

    Dimmi, o amato dell'anima mia:

    dove pasci il gregge?

    Dove lo fai riposare a mezzogiorno,

    perché io non sia come una che si vela

    in vista dei greggi dei tuoi compagni?

    Coro

    Se non lo sai, o bellissima tra le donne,

    segui le orme dei greggi

    e pascola le tue caprette

    presso le tende dei pastori.

    Lui

    A una cavalla dei cocchi del Faraone

    io ti paragono, o mia amica!

    Belle sono le tue guance fra gli orecchini

    e il tuo collo fra le perle.

    Noi faremo per te orecchini d'oro

    con intarsi d'argento.

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  • Tratto da "La Bibbia per la famiglia"

    a cura di Gianfranco Ravasi

    San Paolo Edizioni 1998