• BALLATA DELLA SPERANZA

    David Maria Turoldo (1916-1992)

    Frate dei Servi di Maria, poeta e predicatore, è stato tra gli spiriti più vivaci del '900. Ha fatto parte della Resistenza con il gruppo de "L'Uomo" e ha fondato con padre Camillo De Piaz, la "Corsia dei Servi". Gli aggettivi che meglio lo qualificano sono: ribelle (nel senso nobile del termine), impetuoso (nelle sue reazioni e atteggiamenti), drammatico (ha vissuto ogni realtà in chiave drammatica), fedele (a Dio, alla sua vocazione, alla sua origine). 

    Dal volume "O sensi miei..." Milano - Rizzoli - 1990.

  • BALLATA DELLA SPERANZA

         Tempo del primo avvento

    tempo del secondo avvento

    sempre tempo d'avvento:

    esistenza, condizione

    d'esilio e di rimpianto.

         Anche il grano attende

    anche l'albero attende

    attendono anche le pietre

    tutta la creazione attende (...).

         VIENI VIENI VIENI, Signore

    vieni da qualunque parte del cielo

    i dagli abissi della terra

    o dalle profondità di noi stessi

    (ciò non importa) ma vieni

    urlassimo solo: VIENI! (...).

         Vieni, Signore Gesù,

    vieni nella nostra notte,

    questa altissima notte,

    la lunga invincibile notte,

    e questo silenzio del mondo

    dove solo questa parola sia udita;

    e neppure un fratello

    conosce il volto del fratello

    tanta è fitta la tenebra;

    ma solo questa voce

    quest'unica voce

    questa sola voce si oda:

         VIENI VIENI VIENI; Signore!

    Allora tutto si riaccenderà

    alla sua luce

    e il cielo di prima

    e la terra di prima

    non sono più

    e non ci sarà più né lutto

    né grido di dolore

    perché le cose di prima passarono

    e sarà tersa ogni lacrima dai nostri occhi

    perché anche la morte non sarà più.

    E una nuova città scenderà dal cielo

    bella come una sposa

    per la notte d'amore

    (non più questi termitai

    non più catene dolomitiche

    di grattacieli

    non più urli di sirene

    non più guardie

    a presiedere le porte

    non più selve di ciminiere).

         Allora il nostro stesso desiderio

    avrà bruciato tutte le cose di prima

    e la terra arderà dentro un unico incendio

    e anche i cieli bruceranno

    in quest'unico incendio

    e anche noi, gli uomini,

    saremo in quest'unico incendio

    e invece di incenerire usciremo

    nuovi come zaffiri

    e avremo occhi di topazio:

    quando appunto Egli dirà:

    "Ecco, già nuove sono fatte tutte le cose".

    Allora canteremo

    Allora ameremo

    allora allora.......

     

     

  • Dal volume O sensi miei...   (Milano, Rizzoli, 1990)